Veltroni e borghesia: un binomio ferreo
Veltroni e borghesia: un binomio ferreo
Oggi a Roma, domani nazionalmente
di Claudio Mastrogiulio (*)
Veltroni e borghesia: un binomio ferreo
Oggi a Roma, domani nazionalmente
di Claudio Mastrogiulio (*)
ISCRIVITI AL PARTITO DI ALTERNATIVA COMUNISTA
sezione italiana della Lega Internazionale dei Lavoratori - Lit
IL NOSTRO PROGRAMMA E' UN PROGRAMMA ANTICAPITALISTA
CAPITALISMO SIGNIFICA BARBARIE. Oggi più che mai, la tragica realtà del capitalismo emerge in tutta la sua evidenza: nuove guerre, interi popoli oppressi e ridotti alla fame, immiserimento crescente di fette sempre più ampie della popolazione nei Paesi a capitalismo avanzato, disoccupazione, scempio ambientale e distruzione delle risorse, diffusione del lavoro precario e sottopagato, politiche razziste o di esclusione nei confronti degli immigrati, discriminazioni sessuali.
NESSUNA VIA D'USCITA NEL CAPITALISMO. Ogni governo, nel capitalismo, non può che essere un governo che amministra gli affari della borghesia. La storia ci ha mostrato che ogni variante politica del capitalismo – dai regimi reazionari a quelli cosiddetti "progressisti", dai governi di destra o centrodestra a quelli di "sinistra" o centrosinistra – dà vita inevitabilmente a politiche volte a salvaguardare i profitti delle classi dominanti, imponendo ai lavoratori il costo delle crisi economiche ricorrenti. Le politiche antioperaie della Francia di Jospin ieri, del Brasile di Lula e della Spagna di Zapatero oggi, del governo Prodi qui in Italia, hanno fatto piazza pulita delle illusioni sulla possibilità di favorire i lavoratori difendendo gli interessi dei capitalisti. O si sta dalla parte dei lavoratori, o dalla parte del padronato: non esiste una "sintesi" tra interessi contrapposti.
L'UNICA ALTERNATIVA E' UN GOVERNO DEI LAVORATORI. Solo un governo dei lavoratori e per i lavoratori, che dia agli sfruttati il controllo dell'economia e della produzione, che costruisca un'economia pianificata volta alla soddisfazione dei bisogni sociali (Scuola, Sanità, Cultura, tempo libero) e non basata sul profitto, può porre fine alla spirale di guerra e miseria in cui il capitalismo sta trascinando l'umanità. L'impiego delle tecnologie moderne in una economia pianificata (e quindi sottratta all'anarchia economica capitalistica) consentirebbe già oggi di eliminare su scala internazionale la disoccupazione, di distribuire il lavoro tra tutte le forze disponibili, di ridurre a poche ore la settimana le ore lavorative necessarie per ogni uomo.
LA NECESSITA' DEL PARTITO E DELL'INTERNAZIONALE. Nessuna lotta parziale, nessun movimento possono svilupparsi in senso rivoluzionario e socialista in assenza di un partito d'avanguardia, radicato tra i lavoratori e le classi sfruttate, un partito che sta in ogni lotta e in ogni mobilitazione per svilupparla, per ricondurre, attraverso un programma transitorio, le rivendicazioni e i bisogni immediati alla comprensione della necessità della prospettiva anticapitalista. Non solo: il dramma dello stalinismo e della degenerazione degli Stati operai del secolo scorso, con la creazione di caste burocratiche in combutta con l'imperialismo, insegna che solo la rivoluzione socialista mondiale potrà dare stabilità alle future conquiste dei lavoratori. Serve quindi un'internazionale marxista rivoluzionaria, che va ricostruita a partire dal patrimonio storico di Lenin e Trotsky: per questo, il PdAC, con tanti altri partiti nel mondo, aderisce alla Lega Internazionale dei Lavoratori (Lit), che si pone il compito di ricostruire la Quarta Internazionale.
QUI E ORA
COSTRUIRE L'OPPOSIZIONE DI CLASSE AL GOVERNO PRODI!
Il Partito di Alternativa Comunista è nato agli inizi del 2007, dopo un processo costituente che ha visto la partecipazione di tanti ex militanti ed ex dirigenti di Rifondazione comunista che hanno rotto con il Prc dopo la decisione di Bertinotti entrare a far parte del governo Prodi. Molti attivisti provenienti dal sindacalismo di base e da esperienze di lotta e movimento stanno partecipando alla costruzione del nostro partito. Rifondazione comunista, insieme agli altri partiti della cosiddetta Sinistra arcobaleno, è passata dall’altra parte della barricata, diventando attrice di un governo che rappresenta gli interessi di Confindustria e dell'imperialismo: ha votato a favore delle guerre (Afghanistan e Libano); ha approvato lo scippo del tfr dei lavoratori e l'avvio della previdenza privata; ha votato a favore del famigerato "Pacchetto sicurezza", un decreto razzista e xenofobo; ha votato una Finanziaria che aumenta le spese militari e prevede l'allargamento della base Usa a Vicenza; ha approvato l'innalzamento dell'età pensionabile, mentre nulla è stato fatto per sconfiggere la precarietà del lavoro né per chiudere i Cpt per gli immigrati.
Il PdAC si propone di costruire da subito l'opposizione di classe al governo Prodi, governo di guerra e di rapina, a partire dalle esigenze emerse dalle grandi manifestazioni contro le basi Usa (Vicenza), contro la guerra e contro il precariato. Per questo rivendichiamo:
Sostieni la lotta contro i padroni, per difendere gli sfruttati!
Iscriviti al Partito di Alternativa Comunista!
Il PdAC non vuole essere un partito di tesserati né di iscritti passivi, come ce ne sono tanti.
Le condizioni per diventare iscritto militante del Partito di Alternativa Comunista sono tre: condivisione del programma, sostegno militante all'attività del partito, partecipazione all'autofinanziamento del partito (col pagamento di quote, proporzionate al reddito). Come nella migliore tradizione del movimento operaio, per i primi sei mesi è previsto un periodo di "candidatura", nel quale ogni nuovo compagno partecipa alla vita e all'attività del partito, ma non gode del diritto di voto: questo permette sia al compagno che si iscrive sia al partito di verificare l'effettiva e reciproca convergenza di convinzioni.
Per candidarti a diventare iscritto militante del PdAC rivolgiti alla sezione della tua città oppure scrivi a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., o telefona al 3347780607
PRIMA PRECARI, POI LICENZIATI E ORA DISOCCUPATI
Appello
Siamo un comitato di ex lavoratori di una società del gruppo COS, licenziati nel febbraio 2006 al termine di una vicenda grottesca
Rifiuti in Campania
PRODI MANDA DE GENNARO E L'ESERCITO
comunicato del Comitato Centrale del PdAC
Quanto sta accadendo in questi giorni in Campania non è affatto, così come viene presentata dalla stampa borghese, una “rivolta plebea”. È anzi il segno della legittima insofferenza di un’intera popolazione, stanca di vedere considerato il proprio territorio come uno sversatoio e come un’occasione di profitti per la borghesia.
Quando i numeri sono tutto
QUEI FANTASTICI MILLE
Da Pitagora a Ferrando (passando per Garibaldi)
il corsivo di Franco Crisecci