PERCHE' IL MANIFESTO CI
CENSURA?
Lettera aperta alla redazione de il
manifesto
Cari compagni, care compagne della
redazione,
siamo lettori de il manifesto. Lo acquistiamo
quotidianamente, alcuni di noi come secondo giornale, quindi con un piccolo
sforzo economico visto che siamo tutti lavoratori, precari, disoccupati e
studenti.
Siamo militanti o simpatizzanti del Partito di Alternativa
Comunista (PdAC), costituitosi all'inizio di quest'anno dopo la scissione,
nell'aprile scorso, della sinistra interna dal Prc.
Il nostro non è un
partito che vanta migliaia di tessere ma sicuramente abbiamo diverse centinaia
di attivisti sindacali (presenti nei sindacati di base così come nella Rete 28
aprile in Cgil che coordiniamo in alcune regioni) e centinaia di militanti
presenti in ogni lotta e movimento. Eravamo in piazza, con striscioni,
bandiere, volantini e il nostro giornale (Progetto Comunista) il 4 e il 17
novembre; eravamo l'unico partito presente alle manifestazioni degli immigrati a
Roma del 26 novembre e del 20 gennaio. Nostro era l'unico striscione di partito
(come hanno riportato anche le agenzie Ansa e diverse testate) al presidio del
19 gennaio a Montecitorio contro la base di Vicenza (città in cui i nostri
militanti sono esponenti riconosciuti dei comitati contro la base Usa). Ogni
giorno, dal Veneto alla Sicilia, organizziamo in decine di città italiane
presidi, volantinaggi, assemblee di cui si può trovare testimonianza e foto
anche sul nostro sito web che ha ogni mese circa 200 mila accessi.
Per questo
la stampa borghese è costretta a darci un (piccolo) spazio specialmente a
livello locale e regionale ma (raramente) anche a livello nazionale: in
occasione del nostro congresso nazionale fondativo (inizi di gennaio, con la
presenza di partiti di tutto il mondo, e invitati come Zé Maria, dirigente del
Pstu brasiliano, già candidato alle presidenziali in alternativa a Lula) anche
il Corriere della Sera si è accorto di noi con articolo nelle pagine
nazionali e lombarde. Questo non certo per simpatie politiche ma perché siamo
una realtà concreta, nel vuoto e nella deriva della sinistra di governo che è
ogni giorno di più esposta alle contraddizioni derivate dall'impossibilità di
essere nei movimenti e contemporaneamente nel governo contro cui i movimenti
nascono.
L'unico giornale che continua a cestinare ogni nostro comunicato e
che "non si accorge" della nostra presenza in piazza (anche quando vede e cita
forze ben più piccole di noi) è il manifesto. L'unico modo che abbiamo
per comparire sulle vostre pagine è quello di pagare un'inserzione ogni
tanto.
Capiamo bene che la linea editoriale del manifesto è lontana
dalle nostre posizioni generali e dalla battaglia di opposizione di classe al
governo Prodi in cui siamo impegnati. Ma ci chiediamo e chiediamo a voi della
redazione: è possibile per un giornale che vuole dar conto di lotte e movimenti
ignorare completamente un partito, certo piccolo e privo di deputati, che è oggi
tra le poche forze organizzate presenti nelle lotte?
Tra militanti,
simpatizzanti e area, come PdAC costituiamo una fetta certo non trascurabile dei
vostri lettori: volete continuare a non vederci?
A questi primi firmatari se ne sono aggiunti, nel
giro di una prima settimana di raccolta delle firme, altri 500
circa.
Francesco Ricci (Comitato Centrale PdAC);
Fabiana Stefanoni (direttrice di Progetto Comunista);
Patrizia Cammarata (portavoce comitato Vicenza Est contro la
base Usa); Francesco Doro (operaio, Direttivo regionale Fiom
Cgil Veneto); Michele Rizzi (coordinatore provinciale Comitato
per l'Acqua, Barletta); Roberto Galvanin (operaio, Direttivo
provinciale Fiom Cgil Vicenza); Riccardo Rossi (coord.
regionale Puglia Rete 28 aprile Cgil); Angela Calluso
(presidente Lila, Bari); Irina Costa (Direttivo prov. Fiom
Cgil, Padova); Sabrina Volta (lavoratrice precaria, Parma);
Fabio Alfonsetti (studente universitario, Brindisi);
Nicola Andriola (studente universitario, Bari);
Cristiano Biorci (operaio, Alessandria); Riccardo
Bocchese (Direttivo regionale Enti Locali Rdb-Cub, Vicenza);
Giacomo Di Leo (insegnante, Cobas Scuola, Messina);
Andrea Spadoni (lavoratore Alitalia, Cub nazionale Trasporti,
Roma); Alberto Cacciatore (impiegato, Latina); Daniele
Feroldi (tipografo, Cremona); Enrica Franco
(disoccupata, Pesaro); Vanessa Atzori (studente universitaria,
Cagliari); Roberto Angiuoni (studente universitario, Roma);
Federico Angius (lavoratore precario, Cagliari); Danilo
Caracciolo (studente universitario, Salerno); Francesco De
Vito (studente universitario, Catanzaro); Alberto
Madoglio (direttivo prov. Fisac Cgil, Cremona); Francesco
Fioravanti (studente universitario, Roma); Valerio
Torre (avvocato, Salerno); Ilario Castignani
(insegnante, Macerata); Michele Scarlino (studente
universitario, Barletta); Angelo Carlucci (disoccupato, Bari);
Nicola Catucci (coord. comitato contro la centrale di Modugno,
Bari); Gianvito Conca (impiegato, Roma); Alessandro
Mazzolini (impiegato agricolo, Cremona); Leonardo
Spinedi (musicista, Roma); Sebastiano Cordaro
(studente, Messina); Giuliano Dall'Oglio (studente
universitario, Torino); Annamaria Ferri (insegnante, Cobas
Scuola, Roma); Giovanni Lemma (studente univeristario, Urbino);
Alessandro Dalle Sasse (studente, Belluno); Domenico De
Feo (ferroviere, Salerno); Giuliano Mastrogiulio
(studente, Matera); Ruggero Mantovani (avvocato, Rdb - Cub,
Latina); Mauro Mongelli (impiegato, Cobas, Bari);
Domenico Friolo (disoccupato, Taranto); Andrea
Valerini (Cobas, Lecce); Maurizio Sciancalepore
(studente universitario, Bari); Angelo Frigoli (infermiere,
coord. prov. Rdb-Cub, Cremona); Marco Sandrin (operaio,
Gorizia); Pia Gigli (impiegata, Cgil Lazio); Luigi
Pisci (studente universitario, Cagliari); Cristiano
Vinciguerra (operaio, Alessandria); Luciano Benelli
(operaio, Roma); Giuseppe Guarnaccia (studente universitario,
Salerno); Raffaele Guerra (studente universitario, Roma);
Vito Giunta (operaio Usl, Messina); Elder Rambaldi (studente
medio, Belluno); Mila Masini (studente universitaria, Urbino);
Antonio Nacci (lavoratore, Cub Matera); Davide
Persico (studente universitario, Roma); Simone
Servello (studente universitario, Catanzaro); Alessio
Lugarini (operaio Interporto, Civitavecchia); Michelangelo
Maffezzoni (impiegato, Torino); Antonino Marceca
(medico, coord. Aulss Venezia FP Cgil); Filomena Sica
(insegnante, Salerno); Pasquale Gorgoglione (studente
universitario, Bari); Francesco Lamantia (studente
universitario, Palermo); Luigi Musto (operaio, Lecce);
Stefano Fontana (operaio, Direttivo prov. Fiom Cgil, Padova);
Giovanni Pierri (impiegato, Salerno); Mirko
Seniga (operaio edile, Cremona); Davide Margiotta
(operaio Dmm Spa, Pesaro); Pasquale Morone (sociologo, Chieti);
Sabrina Pattarello (Direttivo prov. Nidil Cgil, Venezia);
Elenora Palma (insegnante, Macerata); Susanna
Sedusi (Rsa Comune di Padova, FP Cgil); Enrico
Pellegrini (Rsa Musei Civici, Direttivo prov. Filcams Cgil,
Venezia);Stefano Bruni (insegnante, Siena)