Cremona: perché al ballottaggio non voteremo nessuno
Pdac Cremona
Si discute molto, a Cremona, del fatto che il nostro Partito potrebbe essere l’ago della bilancia nell’elezione del futuro sindaco: lo scarto, infatti, tra il candidato di centrosinistra e quello di centrodestra è di poche centinaia di voti. Alternativa comunista non darà indicazioni di voto per nessuno
Il nostro partito partecipa, quando può, alle elezioni per usarle come cassa di risonanza del proprio programma rivoluzionario. A differenza di quanto fanno i partiti riformisti (ma anche certi sedicenti rivoluzionari), il nostro scopo in una campagna elettorale non è accumulare voti ma principalmente fare propaganda a un programma socialista. Così è stato anche con la nostra presentazione alle elezioni comunali a Cremona.
Mentre tutte le liste presenti (inclusa quella di Rifondazione, mascherata da lista civica in alleanza con... i Cinque Stelle) hanno passato il mese di campagna elettorale per parlare di buche nelle strade e circonvallazioni, noi siamo stati nelle piazze, davanti a fabbriche, altri luoghi di lavoro e scuole per parlare delle questioni del lavoro (assenti nella campagna elettorale altrui), della lotta per difendere ed estendere i servizi sociali, sottrarli ai privati e consegnarli al controllo dei lavoratori. Della necessità di costruire nelle piazze e nelle lotte una alternativa al sistema capitalistico in putrefazione, alle sue guerre, alla sua distruzione del pianeta.
Il nostro candidato sindaco, Angelo Frigoli, infermiere all'ospedale, insieme ai militanti e ai simpatizzanti, ha usato ogni occasione utile, tanto su stampa e tv locale, come nei comizi, nei presidi, nei volantinaggi, per parlare della necessità di costruire un'opposizione di classe alle politiche anti-operaie dei due schieramenti dell'alternanza borghese, centrosinistra e centrodestra, che si contendevano il Comune con programmi fotocopia.Nella gremita piazza principale di Cremona, durante il confronto tra i candidati sindaci, Angelo Frigoli ha concluso il suo intervento sventolando tra gli applausi la bandiera della Palestina, rivendicando la lotta per una Palestina libera, dal fiume al mare, che passa per la distruzione dello Stato coloniale di Israele e la cacciata dei sionisti dalla Palestina.
Da subito avevamo annunciato che ciò che serve è costruire un'opposizione di classe, dei lavoratori e dei giovani e che per questo anche in caso di ballottaggio non avremmo dato indicazione di voto per il cosiddetto schieramento progressista, capitanato dal Pd, da anni al governo di Cremona al servizio dei padroni della città. E così sarà. Il risultato anche numerico del partito (1,3%, pari a 400 voti) è un piccolo capitale di simpatia per la nostra lotta che investiremo, insieme ai compagni e alle compagne che in questo periodo si sono avvicinati al partito e, in vari casi, hanno deciso di iniziare a fare militanza.