di Francesco Ricci
I 12 punti di Prodi sono un proclama
di attacco ai lavoratori e ai giovani che hanno manifestato in questi mesi
contro le missioni militari, contro la Tav, a difesa delle pensioni. E' un
attacco diretto ai duecentomila che hanno manifestato a Vicenza, ed è
il riassunto del programma con cui la borghesia italiana vuole far pagare la
crisi economica e politica del capitalismo ai lavoratori.
Il gruppo dirigente di Rifondazione
Comunista (come si vede dagli esiti della Direzione di ieri), pur di salvare la
propria presenza al governo, capitola senza condizioni ed è pronto a farsi
alfiere di Prodi e di un programma che esce dalla crisi di governo con tratti
ancora più esplicitamente anti-operai.
Il processo a Turigliatto (che pure
si impegna a votare la fiducia a Prodi) e la sua testa offerta ieri da Giordano
su un vassoio a Prodi (col voto a favore di tutta la Direzione, inclusa l'area
dell'Ernesto e con l'astensione di Bellotti di Falcemartello) sono la conferma della evidente impossibilità di condurre una
battaglia di opposizione in quel partito.
Noi, ex sinistra interna di
Rifondazione (uscita dal partito nell'aprile scorso), non ci eravamo dunque
sbagliati né sulle reali intenzioni del governo Prodi né sulla deriva del gruppo
dirigente del Prc. Ora che i fatti sono evidenti, facciamo appello ai militanti
di Rifondazione -e in primo luogo a quelli delle minoranze interne, ricattate e
costrette a sciogliersi- ad abbandonare Rifondazione e unirsi a noi per costruire
insieme un nuovo partito che stia dalla parte delle lotte contro la Tav, contro
la base di Vicenza, contro la rapina delle pensioni.