Partito di Alternativa Comunista

Stati Uniti: mobilitiamoci per difendere il diritto di aborto!

Stati Uniti: mobilitiamoci per difendere il diritto di aborto!

 

 

 

di Dolores Underwood (Workers’ voice, Usa)

 

La Corte suprema degli Usa ha ribaltato la sentenza Roe contro Wade, il caso storico del 1972 che aveva reso l’aborto legale negli Stati Uniti. La decisione del 24 giugno non è la fine della lotta, è solo l’inizio. Siamo pronti per batterci a lungo e non ci fermeremo fino a che non avremo ottenuto giustizia riproduttiva per tutti!

Workers’ voice [sezione statunitense della Lit-Quarta Internazionale] fa appello a tutti a mobilitarsi e a partecipare alle proteste che si stanno diffondendo nel Paese. L’unico modo in cui potremo ottenere il diritto all’aborto legale, sicuro e gratuito è costruendo un movimento di massa che non abbandoni la lotta in cambio di piccole vittorie: dobbiamo continuare questa lotta fino a che il nostro diritto democratico a disporre dei nostri corpi venga davvero garantito dallo Stato.
Mentre scriviamo, le proteste si stanno moltiplicando in decine di città nel Paese. Non appena è stata annunciata la sentenza, migliaia di persone si sono radunate di fronte alla sede della Corte suprema a Washington, intonando «Non ce ne andremo!» e «Il corpo è mio, la scelta è mia!».
La sentenza Roe era stata ottenuta grazie alle proteste di piazza. Ma dopo che la Corte suprema negli anni ’70 aveva emesso il suo verdetto, molti di coloro che avevano partecipato alla lotta sono tornati a casa. Così un importante movimento indipendente che aveva occupato le strade – un movimento per i diritti riproduttivi - è stato cooptato e disinnescato, permettendo a una delle istituzioni più antidemocratiche di questo Paese di avere l’ultima parola sul diritto di aborto. Questo è stato un errore e dobbiamo riconoscerlo come tale, così da poter lottare per conquiste davvero durevoli in questo ambito. Altrimenti, continueremo a deludere la grande maggioranza di persone con capacità riproduttiva.
L’accesso all’aborto è diventato di anno in anno più difficile. In Mississippi il 99% delle contee non ha cliniche abortive. E non tutti sono stati colti di sorpresa quando a maggio sono circolate indiscrezioni sulla decisione della Corte. La classe lavoratrice, e principalmente i suoi settori più oppressi delle masse popolari, da anni si sta organizzando in previsione della revisione della sentenza Roe. Siccome la vecchia sentenza veniva violata nei loro quartieri e nelle loro comunità, le organizzazioni guidate da neri, indigeni e latinoamericani si sono auto-organizzate fornendo le risorse e i servizi che mancavano. Questi gruppi hanno creato organizzazioni per soddisfare i bisogni immediati di quanti si trovano nella loro periferia e noi dobbiamo seguire e sostenere i loro sforzi.
Dobbiamo anche imparare dalle battaglie vittoriose per la giustizia riproduttiva che sono avvenute recentemente nel mondo. In Argentina, Colombia, Spagna, Cile e Irlanda - tra i Paesi che hanno condotte lotte vittoriose per l’accesso all’aborto – la presenza di un movimento che ha costruito mobilitazioni di massa è stata cruciale. Se non costruiamo un movimento di massa potremo solo imparare a vivere in un mondo post-Roe, invece di lottare per una legge durevole.
La fine della Roe aprirà la strada per la criminalizzazione delle persone con capacità riproduttiva, criminalizzazione già iniziata prima della caduta della Roe. Entrambi gli schieramenti politici sono impegnati a espandere e militarizzare lo Stato carcerario. Mentre Biden a parole ha risposto agli appelli a togliere finanziamenti alla polizia, durante la sua presidenza la popolazione delle carceri federali è cresciuta per la prima volta in dieci anni, e sono stati investiti ancora più soldi nella polizia. La fine della Roe verrà usata come un’arma di criminalizzazione, che, come sappiamo già, colpirà in modo sproporzionato i gruppi più oppressi.
La lotta per l’aborto sicuro, legale e gratuito è una lotta che si lega alla lotta per la sanità, per la fine dello Stato carcerario, per la giustizia razziale, per la liberazione degli lgbt e con le lotte della classe lavoratrice. Se riusciremo a lottare uniti riusciremo ad ottenere giustizia riproduttiva per tutti. Ci vediamo nelle piazze!

(24 giugno 2022)

 

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