Solidarietà ai
delegati Fiom del gruppo Fca
sanzionati dal loro sindacato!
sanzionati dal loro sindacato!
Dipartimento sindacale
del Pdac

(Il leader Fiom
Landini abbraccia la segretaria Cgil Camusso)
Gli operai delle fabbriche del gruppo Fca
stanno subendo in questi giorni un nuovo pesante attacco ai loro diritti e alle
loro libertà sindacali. Il Collegio Statutario Nazionale della Cgil ha emesso un
parere, su richiesta della Fiom Nazionale e dell’Abruzzo, che permette al
sindacato di Landini di espellere, con una semplice presa d’atto, ogni attivista
sindacale ritenuto scomodo dalla burocrazia. Fatto ancora più grave, il comitato
centrale della Fiom ha condiviso questa decisione, stabilendo l'incompatibilità
tra l'incarico di rsa/rsu (o di dirigente Fiom) e l'appartenenza a coordinamenti
di lotta ("forme associative sindacali o parasindacali"), o anche la semplice
promozione di azioni di sciopero non proclamate dai vertici della Cgil (1).
L'intento evidente è quello di costringere i compagni e le compagne sanzionati a
scegliere tra continuare la lotta negli stabilimenti Fca o subordinarsi alla
linea concertativa della burocrazia Fiom.
La
vicenda dei delegati Fiom in FCA
Nel caso specifico, viene sanzionata la decisione di alcuni delegati Fiom di creare un coordinamento di lotta intersindacale nelle fabbriche del gruppo Fca (ex FIAT): un coordinamento che è nato con lo scopo di unificare e rafforzare le lotte dei metalmeccanici contro il famigerato "modello Marchionne" (si veda qui la piattaforma del coordinamento:
Nel caso specifico, viene sanzionata la decisione di alcuni delegati Fiom di creare un coordinamento di lotta intersindacale nelle fabbriche del gruppo Fca (ex FIAT): un coordinamento che è nato con lo scopo di unificare e rafforzare le lotte dei metalmeccanici contro il famigerato "modello Marchionne" (si veda qui la piattaforma del coordinamento:
http://www.coordinamentonoausterity.org/index.php?mod=none_News_bkp&action=viewnews&news=1434729300).
Anziché salutare con favore la decisione presa di riunire e coordinare tutti i delegati sindacali che, al di là delle differenti collocazioni di sigla, tentano di resistere unitariamente alla aggressiva politica antisindacale del maggior gruppo industriale italiano, i vertici burocratici della Cgil e della Fiom li sanzionano! Sanzionano operai combattivi che in questi anni hanno cercato di contrastare le politiche aziendali imposte da Fca, decidendo con coraggio di non arrendersi e continuare a proclamare azioni di sciopero (come gli scioperi dello straordinario comandato).
E’ bene ricordare, infatti, che il famigerato modello Marchionne non si caratterizza solo per la cancellazione del contratto nazionale di lavoro di categoria, sostituito con uno fatto su misura dei diktat padronali, ma anche con l’imposizione di ritmi di lavoro infernali: pause ridotte, turni massacranti, obbligo di lavoro al sabato (e in alcuni casi persino la domenica), il tutto in cambio di un salario da fame. Un modello di organizzazione del lavoro che sta avendo effetti pesanti sulla salute degli operaie e delle operaie, ma che indubbiamente è servito per riempire ulteriormente le tasche già gonfie di miliardi dei padroni: il gruppo Fca ha chiuso il 2015 con utili in aumento del 91%.
Contro un'organizzazione del lavoro fondata sul supersfruttamento del lavoro degli operai, i delegati Fiom di vari stabilimenti Fca hanno deciso giustamente di proclamare azioni di sciopero: è questa decisione che, evidentemente, è risultata sgradita ad alcuni burocrati dell'apparato Fiom. Burocrati che hanno vigliaccamente deciso di unirsi con i padroni contro i lavoratori in sciopero!
Anziché salutare con favore la decisione presa di riunire e coordinare tutti i delegati sindacali che, al di là delle differenti collocazioni di sigla, tentano di resistere unitariamente alla aggressiva politica antisindacale del maggior gruppo industriale italiano, i vertici burocratici della Cgil e della Fiom li sanzionano! Sanzionano operai combattivi che in questi anni hanno cercato di contrastare le politiche aziendali imposte da Fca, decidendo con coraggio di non arrendersi e continuare a proclamare azioni di sciopero (come gli scioperi dello straordinario comandato).
E’ bene ricordare, infatti, che il famigerato modello Marchionne non si caratterizza solo per la cancellazione del contratto nazionale di lavoro di categoria, sostituito con uno fatto su misura dei diktat padronali, ma anche con l’imposizione di ritmi di lavoro infernali: pause ridotte, turni massacranti, obbligo di lavoro al sabato (e in alcuni casi persino la domenica), il tutto in cambio di un salario da fame. Un modello di organizzazione del lavoro che sta avendo effetti pesanti sulla salute degli operaie e delle operaie, ma che indubbiamente è servito per riempire ulteriormente le tasche già gonfie di miliardi dei padroni: il gruppo Fca ha chiuso il 2015 con utili in aumento del 91%.
Contro un'organizzazione del lavoro fondata sul supersfruttamento del lavoro degli operai, i delegati Fiom di vari stabilimenti Fca hanno deciso giustamente di proclamare azioni di sciopero: è questa decisione che, evidentemente, è risultata sgradita ad alcuni burocrati dell'apparato Fiom. Burocrati che hanno vigliaccamente deciso di unirsi con i padroni contro i lavoratori in sciopero!
Il vero
volto dell'apparato Fiom
E' significativo che una decisione di questo tipo sia venuta proprio dai dirigenti della Fiom, un sindacato che, nella percezione di molti, appare come la componente più combattiva all'interno della Cgil. Ma in realtà l'apparato burocratico della Fiom è ben distante dal rappresentare le ragioni degli operai, e quello che sta accadendo nella ex Fiat ne è la dimostrazione.
Con la decisione assunta da quel presunto organismo di "garanzia" e dal Comitato centrale della Fiom, ogni attivista sindacale potrà essere espulso (o revocato dal suo ruolo di delegato) per qualsiasi azione di lotta che decidesse di mettere in atto, senza alcune possibilità di potersi difendere: siamo di fronte alla cancellazione di ogni parvenza di democrazia sindacale.
Non ci stupiamo. La Fiom da mesi ormai sta disperatamente cercando di rientrare al tavolo della contrattazione nel gruppo Fca. Per raggiungere questo obiettivo ha fatto di tutto: ha abbassato il tono della polemica verbale contro Marchionne e l’erede dell’impero degli Agnelli; ha accettato l’accordo sulla rappresentanza (accordo della vergogna) del 10 gennaio 2014; ha contribuito a far sì che lo scorso autunno fosse il più “freddo”, dal punto di vista della conflittualità sociale, degli ultimi 50 anni.
Ora è disposta a sacrificare alcuni tra i suoi delegati più combattivi come ultima prova di affidabilità agli occhi dei padroni.
E' significativo che una decisione di questo tipo sia venuta proprio dai dirigenti della Fiom, un sindacato che, nella percezione di molti, appare come la componente più combattiva all'interno della Cgil. Ma in realtà l'apparato burocratico della Fiom è ben distante dal rappresentare le ragioni degli operai, e quello che sta accadendo nella ex Fiat ne è la dimostrazione.
Con la decisione assunta da quel presunto organismo di "garanzia" e dal Comitato centrale della Fiom, ogni attivista sindacale potrà essere espulso (o revocato dal suo ruolo di delegato) per qualsiasi azione di lotta che decidesse di mettere in atto, senza alcune possibilità di potersi difendere: siamo di fronte alla cancellazione di ogni parvenza di democrazia sindacale.
Non ci stupiamo. La Fiom da mesi ormai sta disperatamente cercando di rientrare al tavolo della contrattazione nel gruppo Fca. Per raggiungere questo obiettivo ha fatto di tutto: ha abbassato il tono della polemica verbale contro Marchionne e l’erede dell’impero degli Agnelli; ha accettato l’accordo sulla rappresentanza (accordo della vergogna) del 10 gennaio 2014; ha contribuito a far sì che lo scorso autunno fosse il più “freddo”, dal punto di vista della conflittualità sociale, degli ultimi 50 anni.
Ora è disposta a sacrificare alcuni tra i suoi delegati più combattivi come ultima prova di affidabilità agli occhi dei padroni.
Al fianco degli attivisti sindacali
combattivi!
Camusso, Landini e soci sanno benissimo che sanzionare delegati che si sono attivati nell’organizzare scioperi e conflitti in fabbrica significa lasciarli senza tutele sindacali ed esporli alla repressione padronale. Se ciò dovesse accadere saranno responsabili al pari dei padroni di Fca.
Alternativa comunista esprime la sua totale e incondizionata solidarietà ai delegati e agli attivisti Fiom in Fca che hanno deciso di proseguire la lotta contro il modello Marchionne. Appoggiamo la loro decisione di costituire un coordinamento di lotta nel gruppo Fca e di proclamare gli scioperi dello straordinario comandato.
Che siano i burocrati a essere cacciati dai sindacati, non i lavoratori e i delegati che non piegano la testa ai ricatti dei padroni!
Camusso, Landini e soci sanno benissimo che sanzionare delegati che si sono attivati nell’organizzare scioperi e conflitti in fabbrica significa lasciarli senza tutele sindacali ed esporli alla repressione padronale. Se ciò dovesse accadere saranno responsabili al pari dei padroni di Fca.
Alternativa comunista esprime la sua totale e incondizionata solidarietà ai delegati e agli attivisti Fiom in Fca che hanno deciso di proseguire la lotta contro il modello Marchionne. Appoggiamo la loro decisione di costituire un coordinamento di lotta nel gruppo Fca e di proclamare gli scioperi dello straordinario comandato.
Che siano i burocrati a essere cacciati dai sindacati, non i lavoratori e i delegati che non piegano la testa ai ricatti dei padroni!