Partito di Alternativa Comunista

Sciopero del 27 ottobre

Sciopero del 27 ottobre

Rafforziamo le lotte e l’unità di classe

contro padroni e governo!

Il 27 ottobre diverse sigle del sindacalismo di base hanno proclamato una giornata di sciopero generale. Il Partito di Alternativa Comunista sarà in piazza al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori, del pubblico e del privato, che il 27 ottobre decideranno di scioperare.
Ci sono molte buone ragioni per incrociare le braccia. In Italia la disoccupazione è tra le più alte d’Europa (superiore all’11%, oltre il 35% quella giovanile!), i salari e gli stipendi non servono nemmeno a sopravvivere, i lavoratori sono indebitati fino all’osso e la privatizzazione dei servizi pubblici aumenta drasticamente le loro spese. Sono decine le crisi industriali ancora in corso, con nuovi licenziamenti di massa. Ai padroni non viene chiesto nessun sacrificio, al contrario: lo Stato sacrifica denari pubblici (estorti in mille modi alle masse popolari) per regalare miliardi ai banchieri e agli industriali, per pagare a peso d’oro i politici e i manager corrotti che ne rappresentano gli interessi e per finanziare ammortizzatori sociali (funzionali solo a proteggere i profitti miliardari dei grandi industriali).
Il governo Gentiloni ha presentato una Finanziaria (“Legge di bilancio”) da 20 miliardi che prevede ulteriori consistenti regali alle aziende (nella forma di sgravi fiscali e incentivi). Unica misura sociale prevista: un po’ di elemosina per le fasce più povere della popolazione… Tutto questo mentre si cerca di ridimensionare ulteriormente il diritto di sciopero nei trasporti e si cancella il diritto di rappresentanza sindacale (con l’ulteriore inasprimento delle regole del vergognoso “Testo Unico sulla Rappresentanza”, che trasforma i sindacati firmatari in sindacati complici dei padroni).
Negli ultimi mesi, la classe lavoratrice in Italia, con un importante protagonismo dei suoi settori più sfruttati e oppressi (le donne e gli immigrati), ha organizzato dure lotte. Basta pensare alla lotta emblematica dei lavoratori e delle lavoratrici di Alitalia, che sono riusciti a respingere con gli scioperi e con la mobilitazione permanente il piano truffaldino del governo e dell’azienda (sostenuto anche dalle burocrazie di Cgil, Cisl e Uil). Molto dure sono state le lotte negli altri settori dei trasporti (dal trasporto urbano alle ferrovie), nella logistica (col protagonismo di lavoratori immigrati), in Tim e più in generale nel settore delle telecomunicazioni e del telemarketing (con tante donne in prima linea, come nel caso delle dure lotte in Almaviva e in Transcom).

Si tratta di lotte animate dai lavoratori che le burocrazie di Cgil, Cisl e Uil stanno tradendo con accordi al ribasso (che prevedono licenziamenti di massa) e, soprattutto, con il tentativo sistematico di dividerle e isolarle, a tutto vantaggio dei padroni. Sono lotte che è invece urgente unificare in un’azione di sciopero generale ampia e incisiva: quella che le burocrazie sindacali si guardano bene dall’organizzare!
Non possiamo non criticare la incomprensibile decisione dei sindacati conflittuali di proclamare due “scioperi generali” di fatto contrapposti (27 ottobre e 10 novembre), pur sostenendo con convinzione entrambi gli scioperi. E’ necessario prendere ad esempio quello che stanno facendo i lavoratori francesi e catalani, che organizzano azioni di sciopero generale unitario di massa per respingere la riforma del lavoro del governo Macron (Francia) e per sostenere le masse popolari in lotta per la propria autodeterminazione (Catalogna).

Facciamo in modo che lo sciopero del 27 ottobre sia solo l’inizio di un percorso di mobilitazione che porti alla costruzione di un grande sciopero generale unitario e di massa! Per respingere gli attacchi del governo e dei padroni! Per costruire l’unica alternativa che risponde alle esigenze della nostra classe: un governo dei lavoratori e delle lavoratrici! 

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