Partito di Alternativa Comunista

Sciopero del 22 giugno: tutti in piazza!

Sciopero del 22 giugno: tutti in piazza!
No ai diktat della Troika
Cacciamo il
governo dei banchieri!
Il volantino del Pdac
Il 22 giugno il sindacalismo di base ha proclamato lo sciopero generale. Si tratta di un momento di lotta importante, al quale il Partito di Alternativa Comunista aderisce, partecipando alle due manifestazioni di Roma e Milano.
Mentre la burocrazia dirigente della Cgil ha ritirato due giorni fa le ore di sciopero programmate (e mai organizzate), numerose sono le adesioni allo sciopero che sono arrivate da Rsu e singoli iscritti della Fiom e della Cgil: dagli operai Fiom della Same di Treviglio alla rsu Fiom della Piaggio di Pontedera, dal comitato degli iscritti della Flc Cgil dell'università di Milano agli ex lavoratori ThyssenKrupp Torino. Particolarmente importante è l'adesione allo sciopero dei delegati Fiom della Ferrari di Maranello, perché avviene in una regione (l'Emilia) e in una provincia (Modena) dove la propaganda padronale martella sulla "necessaria unità" tra lavoratori e padroni per fronteggiare il terremoto (una campagna che ha contagiato in parte anche il sindacalismo di base, inducendo le direzioni sindacali di diverse delle sigle che convocano il 22 a non proclamare lo sciopero in Emilia Romagna). Viceversa, tanto più in una provincia che a ha visto decine di vittime operaie per colpa del profitto è necessario proclamare lo sciopero generale. Riportiamo qui sotto, dunque, l'importante adesione degli operai della Ferrari di Modena allo sciopero. A seguire il volantino che il Pdac diffonderà alle manifestazioni.
 -------------------------------------
 
Adesione allo sciopero dei delegati Fiom della Ferrari

I delegati Fiom-Ferrari (non riconosciuti da Fiat)  danno la loro adesione allo sciopero generale del 22 giugno proclamato dai sindacati di base.
Prime adesioni:
Daniele Manzini, Sauro Palazzi, Paolo Ventrella, Michele Adorni, Elvis Fischetti, Pasquale Marano, Ferdinando Parisi,
Silvano Merighi
 

il volantino di Alternativa Comunista per le manifestazioni
 
La "riforma" del lavoro Monti-Fornero è uno dei più pesanti attacchi alla classe lavoratrice dal dopoguerra ad oggi, che arriva dopo decenni di manovre, leggi finanziarie che hanno progressivamente eroso i diritti conquistati dai lavoratori con le lotte degli anni Sessanta e Settanta. I governi di centrodestra, di centrosinistra e "tecnici", in ossequio alla volontà del grande capitale industriale e dei banchieri, hanno messo in discussione prima il diritto ad un lavoro a tempo indeterminato (governo Prodi), poi il contratto nazionale di lavoro (governo Berlusconi), ora persino le minime tutele contro il licenziamento, con la cancellazione dell'art. 18 (governo Monti).
 
La "riforma" Monti-Fornero è simile alle misure di austerità che stanno applicando gli altri governi europei su mandato della Troika (Commissione europea, Banca centrale europea e Fondo monetario internazionale): ai governi con un alto debito pubblico viene richiesta l'attuazione di misure che lascino la massima libertà al mercato e allo sfruttamento padronale. Parallelamente, si porta a compimento l'opera di smantellamento dello stato sociale, con tagli miliardari alla spesa pubblica (la spending review, come eufemisticamente vengono definiti questi tagli indiscriminati). Se la riforma del lavoro verrà approvata, le aziende avranno la massima libertà di licenziare e nessun lavoratore avrà più alcuna garanzia di continuare a lavorare. Come ha precisato Monti, “solo in casi rarissimi ed eccezionali” i lavoratori avranno diritto al reintegro. Contemporaneamente, dopo aver approvato una "riforma" delle pensioni che ha drasticamente allungato l'età pensionabile, con questa "riforma" il governo oggi riduce persino i sussidi di disoccupazione e la cassa integrazione. E non è che l'inizio. La Fornero ha già annunciato l'intenzione di estendere la libertà di licenziamento anche ai lavoratori del pubblico impiego, già pesantemente tartassato: dal licenziamento di 180 mila precari della scuola all'introduzione della mobilità obbligatoria, dal blocco del turn over al blocco degli scatti stipendiali. E già si parla di esuberi per circa 300 mila dipendenti pubblici!
 
Ma se le misure di austerità dei governi dei Paesi europei che si sono indebitati per finanziare banche e imprese sono simili, molto diversa è la reazione da parte dei lavoratori. Mentre in Grecia specialmente, ma anche in Spagna e Portogallo, le masse sono scese in strada bloccando il Paese e portando avanti azioni di sciopero prolungato, in Italia la reazione dei lavoratori non è stata adeguata all'attacco in corso. Questo a causa anzitutto dell'operato delle burocrazie sindacali di Cgil, Cisl e Uil che ancora esercitano un forte controllo sulla maggioranza della classe lavoratrice. Mentre Bonanni e Angeletti si sono limitati a qualche lamentela, approvando di fatto tutte le nefandezze del governo Monti dopo aver sostenuto quelle di Berlusconi, la Camusso ha chiamato a una mobilitazione meramente simbolica: scioperi frammentati, di categoria, organizzati in giorni diversi in città diverse. E' mancata la proclamazione dello sciopero generale, sostituito con un'innocua parata il 16 giugno. 
La direzione della Fiom dopo lo sciopero generale di marzo ha messo in campo solo azioni di sciopero a livello locale, rinunciando a una mobilitazione su scala nazionale e prolungata. Dopo aver annunciato la volontà di proclamare lo sciopero generale "con o senza la Cgil", oggi Landini non aderisce allo sciopero generale dei sindacati di base. Questo conferma la subalternità della direzione di Landini al progetto governista della sinistra di Vendola che punta a un nuovo centrosinistra nonostante le precedenti disastrose esperienze dei governi Prodi.
 
Lo sciopero generale del sindacalismo di base del 22 giugno può diventare l'occasione per dare vita a un'azione di lotta prolungata fino a piegare il governo, per respingere gli attacchi di Monti e della Troika, nella prospettiva di un'alternativa di classe. 

Iscrizione Newsletter

Iscrizione Newsletter

Compila il modulo per iscriverti alla nostra newsletter - I campi contrassegnati da sono obbligatori.


Il campo per collaborare col partito è opzionale

 

Campagne ed Iniziative





campagna

tesseramento 2024

 






Il libro sulla lotta in Alitalia

 il libro che serve per capire Lenin

 

perchè comprare

la loromorale e lanostra




Sabato 3 maggio

Modena

 


venerdi 11 aprile

 
 
 

Bari 7 marzo
 
 

 
21 febbraio
zoom nazionale
 
 

 
BOLOGNA
15 febbraio ore 1030
 

 Giovedì 28 novembre
Zoom 
 

 


Modena (19 ottobre)

e Milano (20 ottobre)


sabato  19 ottobre

Modena


12 ottobre

Cremona

 


7 ottobre


 

 

 
 

 

Lega Internazionale dei Lavoratori - Quarta Internazionale

NEWS Progetto Comunista n 141

NEWS Trotskismo Oggi n 24

Ultimi Video

tv del pdac