di Antonino Marceca
Giovedì 12 si è rotta la trattativa sul tavolo del mercato del lavoro e flessibilità tra sindacati metalmeccanici Fim Fiom e Uilm e Federmeccanica. Il padronato in cambio di pochi euro di aumento voleva imporre il proprio totale controllo sul lavoro salariato, esautorando le Rsu nella contrattazione aziendale e introducendo nuova flessibilità. I lavoratori vogliono andare fino in fondo, la potenzialità e la disponibilità alla lotta è evidente.
La lotta dei metalmeccanici per il contratto e contro ogni scambio tra salario e flessibilità è la trincea più avanzata della classe operaia nel nostro Paese nello scontro contro l'arroganza padronale. I lavoratori metalmeccanici in sciopero da quattro giorni devono sentire la solidarietà di tutta la nostra classe di riferimento, Progetto comunista è al fianco dei metalmeccanici in lotta.Federmeccanica dopo la rottura ripropone un aumento salariale di appena 60 Euro, una provocazione. I lavoratori metalmeccanici nelle prossime ore e giorni risponderanno intensificando ed estendendo la lotta.
Pubblichiamo di seguito l'articolo in stampa nel nostro giornale del nostro compagno Francesco Doro (Direttivo regionale Fiom Cgil Veneto) che illustra i contenuti della vertenza in atto.