INSIEME AI LAVORATORI DELLA GRANAROLO
FINO ALLA VITTORIA!
CONTRO IL SISTEMA MAFIOSO DELLE COOPERATIVE!
Da un anno a questa parte il
ciclo di lotte nella logistica mette paura ai padroni delle cooperative, che
per anni hanno sfruttato liberamente e brutalmente i lavoratori, gran parte
immigrati e quindi doppiamente oppressi, per accumulare profitti. A Bologna la
lotta dei facchini della Granarolo costituisce un modello da seguire quanto a
combattività e radicalità dei lavoratori. Prima le proteste contro il taglio
del 35% degli stipendi, poi la risposta repressiva dell'azienda che si è
tradotta nel licenziamento politico di 51 lavoratori, quindi ancora lotta,
radicale e determinata, con picchetti, blocco della circolazione delle merci,
campagne di boicottaggio, scioperi che fanno male al padrone. Le istituzioni
dal canto loro si sono mostrate per quel che sono: strumenti nelle mani dei
padroni contro le lotte dei lavoratori. Così la Prefettura, così il
sindaco Merola, così tutti gli schieramenti della politica istituzionale.
L'unica risposta che le istituzioni ritengono legittima è la risposta del
manganello e dello spray urticante, come quello che è stato utilizzato contro
un manifestante durante il picchetto del 24 gennaio, quando la polizia ha
scatenato una durissima repressione contro i lavoratori, arrivando ad arrestare
due delegati sindacali del Si Cobas e malmenando facchini e studenti solidali.
Il Partito di Alternativa
Comunista esprime la massima solidarietà ai facchini della Granarolo e di tutto
il settore della logistica; una solidarietà che per noi non è mai stata di sole
parole ma si è sempre concretizzata in un sostegno militante e in una presenza
costante in tutte le iniziative di lotta, anche in quelle caratterizzate dallo
scontro duro contro gli apparati polizieschi dei padroni come quelle della
scorsa settimana. Crediamo nonostante tutto che questa lotta non possa vincere
se non si allarga ad altre realtà di lotta, sindacali, politiche e di
movimento, perché solo l’unità della classe può sconfiggere i padroni delle
cooperative. Ma oltre a unità ci vuole anche prospettiva (con lo scontro
solamente fisico fine a sé stesso non si arriva a nulla!): per questo la
mobilitazione della logistica deve collegarsi, noi pensiamo, ad una prospettiva
generale di trasformazione della società; una prospettiva per la cui
realizzazione il solo sindacato non basta; una prospettiva che per noi non può
essere portata avanti senza la costruzione di un partito rivoluzionario, un
partito di militanti che lotta per il programma della rivoluzione socialista,
l'unica via per abolire lo sfruttamento e portare al potere i lavoratori.
Unire la lotte in una prospettiva socialista e costruire il partito rivoluzionario sono le nostre parole d’ordine fondamentali per dare un futuro alla lotte della logistica e a tutte le altre lotte che hanno di mira la difesa dei diritti dei lavoratori. Solo così possiamo sconfiggere una volta per sempre i padroni delle cooperative e tutti i padroni che accumulano profitti difesi dalle istituzioni pronte a manganellare i lavoratori che alzano la testa! Viva i facchini in lotta della Granarolo! La repressione dei padroni non ci fermerà!
VOLANTINO DEL PdAC per manifestazione Si Cobas a Bologna 1 febbraio 2014