Partito di Alternativa Comunista

CONTRATTO DEI CHIMICI

ANCORA UN PASSO INDIETRO PER I LAVORATORI

Il 10 maggio è stata raggiunta l'intesa, che interessa 220 mila lavoratori del comparto chimico-farmaceutico, tra Federchimica, Farmindustria e Fulc (Filcem-Cgil, Femca-Cisl e Uilcem-Uil) per il rinnovo del quadriennio normativo e del biennio economico del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL), scaduto a fine 2005. I sindacati firmatari rivendicano il risultato dei 100 % di aumento, a livello di categoria D1, per il biennio 2006-07.

Un aumento che non salvaguardia il potere d'acquisto dei salari.

Anche il padronato si dice soddisfatto dell'accordo siglato!!

 

Aldo Fumagalli, vicepresidente di Federchimica, sottolinea tre aspetti del contratto: investimenti per la formazione con il contributo dei lavoratori; la possibilità di concordare normative aziendali in deroga al contratto nazionale; l'introduzione di una maggiore flessibilità nell'orario di lavoro e normativa, questa in riferimento alla legge 30 (Biagi) con l'applicazione dei contratti di somministrazione di manodopera; Giorgio Squinzi, presidente di Federchimica, addirittura parla di contratto modello per nuove relazioni sindacali nel paese.

Un contratto a perdere, il solito bidone che in cambio di pochi euro, parametrati e divisi in tre tranches, apre a flessibilità negli orari e precarietà. Inoltre con le procedure di raffreddamento dei conflitti viene limitato anche il diritto di sciopero.

Un contratto che si inserisce nel nuovo clima concertativo apertosi con la vittoria dell'Unione alle recenti elezioni politiche e l'avvento del nuovo governo Prodi, un clima che mira a far pagare la crisi capitalistica e il risanamento del dissestato bilancio pubblico ai lavoratori e alle masse popolari attraverso al riduzione dei salari, dei diritti e delle tutele, la privatizzazione di quello che resta di pensioni, scuola e sanità pubbliche. E tutto questo garantendo la pace sociale grazie al contributo determinante di Cgil, Cisl e Uil sul terreno sindacale e della sinistra di governo (Prc, Pdci, Verdi e sinistra Ds) sul terreno politico generale.

Progetto ComunistaRifondare l'opposizione dei lavoratori esprime un giudizio negativo su questo contratto, chiede al sindacato di permettere ai lavoratori di esprimersi sul merito dell'accordo attraverso un referendum vincolante. Chiama la categoria, e tutti i lavoratori, i precari, i disoccupati e le masse popolari alla lotta, contro il padronato e il governo, per reali aumenti salariali uguali per tutti tali da salvaguardare il potere d'acquisto; per la difesa dei diritti e delle tutele di tutti i lavoratori fissi e dei precari; contro le norme precarizzanti e la flessibilità; contro le privatizzazioni e lo smantellamento dei servizi pubblici.

In conclusione il PC-Rol ritiene necessario organizzare la risposta operaia e socialista alla crisi capitalista. Per questo abbiamo avviato il processo costituente di un vero partito comunista e rivoluzionario, separandoci da Rifondazione che entrando nel governo con gli industriali e i banchieri ha tradito gli interessi, immediati e futuri, dei lavoratori e delle masse popolari.

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