Cgil
Solidarietà a Burattini e a Cremaschi
Dipartimento sindacale Pdac
Due gravissimi episodi sono avvenuti in queste ore nella Cgil.
La notizia dell’apertura di un procedimento disciplinare a carico del compagno Fabrizio Burattini, componente del Direttivo Nazionale Cgil e firmatario del documento “Il sindacato è un’altra cosa”, è una ulteriore conferma del clima di intimidazione, ai limiti della paranoia, presente oggi in Cgil.
Colpa del compagno è quella di aver presentato al termine di un Direttivo della Cgil lo scorso giugno un documento in cui si sollevavano dubbi sulla costituzionalità dell’accordo sulla rappresentanza siglato il 31 maggio 2013.
Con otto mesi di ritardo si va a colpire un dirigente della seconda mozione che, all’interno del dibattito in Cgil, ha voluto esprimere il proprio giudizio politico in merito a un accordo firmato dal sindacato.
Ci chiediamo dove valutazioni politiche sull’azione sindacale possano essere fatte, se non negli organismi chiamati a discuterne.
Al compagno inoltre non sono state comunicate le contestazioni a suo carico che verranno discusse nell’organismo di garanzia il prossimo 17 febbraio. Verrebbe voglia di fare un paragone con un altro celebre processo, nel quale l’imputato non era a conoscenza del crimine per il quale veniva giudicato. Ma nel racconto di Kafka ci troviamo di fronte a un capolavoro della letteratura mondiale, mentre qui siamo in presenza di una miserabile intimidazione di qualche burocrate di bassa lega.
E’ chiaro che il mandante di questa azione risponde al nome di Susanna Camusso che ha deciso di sferrare una guerra senza quartiere a chiunque osi criticare il suo operato.
Ancora più grave l'aggressione avvenuta venerdì 14 febbraio a Milano a un'assemblea pubblica della Cgil: alla minoranza non è stata data la parola e Giorgio Cremaschi (primo firmatario del documento di minoranza al congresso Cgil) è stato aggredito, strattonato e buttato fuori dalla sala dal servizio d'ordine della Cgil.
Si tratta di episodi di una gravità inaudita che dimostrano cosa succede a un sindacato quando il suo gruppo dirigente è totalmente asservito agli interessi padronali.
Il Pdac esprime la propria solidarietà ai compagni Burattini e Cremaschi e fa appello a tutti i lavoratori, iscritti alla Cgil e ai sindacati di base perché impediscano che nel maggiore sindacato del Paese venga istaurato un regime di repressione e di intimidazione polizieschi.